A Bolzano Italiani, tedeschi e ladini, non devono solo convivere, ma vivere insieme

"È trascorso oltre un secolo di storia comune e il mondo ha vissuto accelerazioni e cambiamenti straordinari: dalla rivoluzione industriale ai conflitti bellici, dalla guerra fredda alla caduta del muro, alla nascita dell'UE, all'apertura del mondo da Oriente a Occidente, fino alle rivoluzioni tecnologiche e digitali; ma se c'è un processo di integrazione che abbiamo il dovere di accompagnare verso una nuova idea di Europa è quello della Provincia Autonoma di Bolzano. Italiani, tedeschi e ladini, non devono solo convivere, ma vivere insieme valorizzando le storie e le tradizioni reciproche. La straordinarietà dell'Alto Adige sta in questa concezione della società nel mondo che si è aperto. Questo non è il mondo dei fili spinati e dei sovranisti che dicono ognuno a casa propria. Perché con quella ricetta si implode anche qui e si finisce al tutti contro tutti. Bolzano è il simbolo di come questa sia una casa aperta con tradizioni diverse e comuni al tempo stesso, con identità e lingue diverse ma comuni. Qui è arrivata l'Europa prima che l'Europa nascesse. Oggi serve ancora più coraggio di ieri. Basterebbe ascoltare i ragazzi di oggi che sono diversi da noi tutti immigrati digitali per capire quanto il rispetto delle diversità sia un patrimonio unico. E se l'obiettivo è vivere insieme condividendo le storie, anche nei livelli istituzionali, allora l'impegno sarà sempre nell'investire il più possibile nei luoghi di aggregazione a partite dalle scuole". Così il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, in visita istituzionale al presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e presidente del Trentino Alto Adige, Arno Kompatscher.