"Monitoraggio dell'attuazione del PNRR. I traguardi e gli obiettivi da conseguire entro il 30 giugno 2023"
Un dossier a cura del Servizio Studi del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
In questa giornata dedicata al contrasto alla violenza sulle donne arriva proprio oggi da Milano la notizia della condanna all’ergastolo dell’assassino di Giulia Tramontano, e da Venezia della richiesta alla condanna all’ergastolo per l’assassino di Giulia Cecchettin.
Una doppia notizia che arriva in questa data simbolica e a mio avviso rappresenta il primo strumento per pensare di vincere questa guerra quotidiana dei femminicidi.
Applicare le leggi, comminare l’ergastolo per chi toglie una vita, è il primo passo per vincere questa guerra contro chi odia le donne.
Stiamo assistendo ad una guerra che fa una vittima innocente ogni tre giorni e personalmente continuo a pensare che il primo deterrente alla violenza sia la punizione del colpevole, senza attenuanti o scorciatoie, e nel nostro stato di diritto la punizione per un omicidio non può che essere l’ergastolo, vero, completo, da scontare fino all’ultimo giorno: non una pena esemplare ma una pena giusta. Giusta per le vittime, che non torneranno in vita.
Se vogliamo difendere le donne, le ragazze, persino le bambine, dobbiamo partire dai caini, mettendoli in condizioni di non nuocere mai più, inasprendo le sanzioni.
Lo dichiara il Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie, sen. Roberto Calderoli.
Testo a cura dell'Ufficio Stampa