Le Regioni coordinino le ordinanze con il governo

Dire che le ordinanze regionali sono più forti o migliori dei Dpcm del governo "va bene per la semplificazione giornalistica ma non è la sostanza": ogni decreto del Presidente del Consiglio infatti "assembla e omogeneizza sempre più gli interventi" delle Regioni. Se dunque ogni amministrazione "ritiene di dover fare interventi più restrittivi connessi a competenze proprie, può farlo" ma "ovviamente raccordandosi con il Governo". Lo dice il ministro per le Autonomie Francesco Boccia dopo la riunione di oggi in videoconferenza con le Regioni.

L'Avvocatura dello Stato si è già espressa "in maniera chiara", precisa il ministro, sul fatto che ogni Dpcm che faceva riferimento fino a domenica al decreto legge e alla legge già approvata, assorbiva tutte le precedenti ordinanze. Dunque le altre eventuali misure adottate "potevano essere eventualmente più restrittive - se non in contrasto con le competenze dello Stato - ma solo se successive al Dpcm e su questioni di competenza esclusiva delle Regioni o di competenza regionale, per evitare che ci fossero fraintendimenti sulle diverse misure e azioni".

Appena il decreto sarà firmato dal Presidente della Repubblica, conclude Boccia, "sarà oggetto di un confronto con tutte le forze politiche" e "l'auspicio" è che possa essere approvato all'unanimità. "Se ci dovesse essere bisogno di chiarire alcuni passaggi lo faremo insieme, in un clima di piena collaborazione, nelle prossime Conferenze Stato-Regioni e Unificata".

La decisione del governo di porre una serie di limitazioni delle libertà personali, ha aggiunto nel corso della videoconferenza il ministro, "è stata ed è una scelta difficile ma inevitabile per rendere ancora più incisiva la risposta ad una emergenza sanitaria senza precedenti nella storia della Repubblica". Per questo serve una "gestione comune dell'emergenza, che io continuo a rivendicare, perché 'la battaglia' si vince se continuiamo ad andare avanti insieme provando a raccordare il più possibile le nostre azioni".

 

 

(Testo a cura dell'Ufficio Stampa)