Un anno fa la dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19

"È passato un anno da quel 31 gennaio 2020 quando, durante gli Stati Generali della Montagna ricordati in questa fotografia, fu convocato d’urgenza il Cdm che decretò lo stato di emergenza per il diffondersi anche in Italia della pandemia da Sars-Cov-2.

Da quel giorno è cambiato il mondo, è cambiata la nostra vita: oltre 2 milioni e mezzo di contagiati in Italia, 88.279 persone non ci sono più. Più di 100 milioni i casi confermati nel mondo dall'inizio della pandemia; oltre 2 milioni i morti. 

Nulla sarà più come prima: relazioni sociali, rapporti economici, ruolo e responsabilità della politica.

In tutta la sua tragicità, la pandemia ci ha ricordato che i diritti universali, sanità e scuola su tutti, non possono più essere compressi dai vincoli di bilancio. Qualcuno tra noi lo diceva con forza anche prima e nel 2016, quando provammo a far pesare più il Bes (con tutti gli indicatori sulla qualità della vita) nella riforma del Bilancio dello Stato, gran parte dei “signori del mercato a prescindere”, ci dissero che perdevamo tempo.

Non era tempo perso e, oggi come allora, i diritti vengono sempre prima. Con l’emergenza sanitaria l’ha capito la politica, l'ha capito l'Europa che si è unita ancora di più. Dalla pandemia ne usciremo e dovremo essere più forti, più coesi e più uniti. In Italia e in Europa”.
Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.

 

 

(Testo a cura dell'Ufficio Stampa)