Montagna, via libera a nuovi criteri per Fosmit. Soddisfazione del Ministro Calderoli: “obiettivo è ridurre divari, valorizzando aree realmente montane”

Nella seduta odierna della Conferenza Unificata è arrivato il via libera allo schema di decreto per la ripartizione del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane - FOSMIT, su iniziativa del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli che esprime convinta soddisfazione.
“Sono orgoglioso dell’intesa raggiunta su questo provvedimento da me proposto, che si pone l’obiettivo di ridurre i divari tra i Comuni montani e il resto del Paese in modo serio, come i territori chiedevano da tempo. Grazie a questo intervento - ha proseguito - le risorse disponibili a Regioni ed Enti Locali vengono pressoché raddoppiate, passando da 109 a circa 215. Inoltre viene assicurato un attento monitoraggio non solo della spesa pubblica ma soprattutto degli interventi in favore delle vere realtà montane, attraverso criteri geografici oggettivi utilizzati anche nel resto d’Europa. Vi è inoltre garantito un criterio di sostegno differenziato in base alla situazione socio-economica dei diversi territori, per fare in modo di fornire le maggiori tutele possibili ai cittadini che risiedono in aree con maggiori complessità.
Una ulteriore innovazione contenuta in questo schema di decreto è la priorità stabilita per investimenti contro il dissesto idrogeologico. L’impegno preso dal sottoscritto e dall’Esecutivo è quello di lavorare per fare in modo di accorciare le distanze tuttora esistenti tra la montagna e, ad esempio, le aree metropolitane.
Il principio è lo stesso già più volte ribadito anche con il progetto di attuazione dell’autonomia: in un Paese già differenziato nei fatti, occorre applicare soluzioni particolari in base ai territori e cercare di valorizzare le diversità per colmare questo gap. Siamo convinti di essere sulla strada giusta e intenzionati a percorrerla, nell’interesse dei cittadini che hanno pieno diritto a vedersi garantiti servizi adeguati sia che vivano in montagna, in città o in altre aree del Paese senza distinzioni” conclude il ministro Calderoli.

 

 

(Testo a cura dell'Ufficio Stampa)