Province, in Conferenza Stato-Città ok a proroga consigli e presidenti. Da Calderoli ribadita utilità per ritorno a elezione diretta

 

Si è svolta oggi una seduta straordinaria della Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali, co-presieduta dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli.

In questa sede, tra gli argomenti all’ordine del giorno e su richiesta di Upi, si è discusso di Province e di rinnovo degli organi provinciali. Nel corso della riunione è stata approfondita la vigente normativa, con riferimento specifico all’articolo 1, comma 79, lettera b), della legge 7 aprile 2014, n. 56, come modificata dall’articolo 17-bis, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2019, n.162.

La Conferenza ha adottato un atto di orientamento, in applicazione della suddetta normativa. Si è infatti ritenuto che, in prossimità di una tornata di elezioni amministrative che chiami al voto la metà più uno dei consiglieri comunali di una determinata circoscrizione provinciale, le elezioni provinciali debbano essere di fatto “congelate” e rinviate a entro il quarantacinquesimo giorno successivo all'ultima proclamazione degli eletti nei consigli comunali interessati dal voto. Ne consegue dunque che consigli provinciali e/o presidenti di Provincia inseriti in tale contesto verranno di fatto prorogati fino all’estate.

Tale disposizione, introdotta nel 2019, ha la finalità di garantire (pur nell’ambito di un meccanismo elettorale di secondo grado quale quello delle province attuali) sia un effettivo collegamento tra le assemblee elettive rappresentative dei comuni del territorio e la composizione del consiglio provinciale, sia la funzionalità del consiglio provinciale stesso.
Quest’ultima, infatti, rischierebbe di essere pregiudicata in caso di rinnovo dei consigli comunali del circondario successivo alle elezioni provinciali, in considerazione della causa di decadenza dalla carica di consigliere provinciale in caso di cessazione dalla carica comunale ricoperta, prevista dall’art. 1, comma 69, della citata legge n. 56/2014, nella ipotesi in cui, a causa del radicale rinnovo della rappresentanza comunale, non fosse possibile procedere alla surroga dei consiglieri provinciali decaduti.

Tale disposizione non interferisce con il percorso parlamentare della riforma per il ritorno all’elezione diretta delle Province, che tuttora è all’esame del Parlamento e che può proseguire il suo iter in Senato.

Da parte sua il Ministro Calderoli, nel condividere le osservazioni di Upi, ha ribadito l’opportunità di un ritorno all’elezione diretta quale miglior strada da percorrere, al fine di garantire una piena operatività dell’ente, nell’interesse dei cittadini e dei territori.

Così in una nota degli Affari Regionali.

 

  

(Testo a cura dell'Ufficio Stampa)